Storia del Caffè | Tasting espresso |
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1) L’odore della bevanda nella tazzina: Piacevole
2) La Cremosità: Molto importante in quanto contiene, in sospensione, centinaia di sostanze aromatiche: gli elementi che caratterizzano il gusto del caffè. Sono estremamente volatili.
3) Il Colore della Crema:
Chiara: Rappresenta (di solito) una qualità migliore - sia in monoselezione che in miscela - in quanto caratteristica della tipologia “Arabica”. (Quindi anche minor contenuto di caffeina e maggiore aromaticità).
Scura: Rappresenta (di solito) una qualità meno pregiata - sia in monoselezione che in miscela - ed è una caratteristica classica della tipologia “Robusta”. (Quindi anche maggior contenuto di caffeina e minore, o addiritura assenza totale, di aromaticità).
4) Lo Spessore della Crema:
Basso, ma denso: vale lo stesso discorso di cui sopra per la cremosità di colore chiaro
Alto, ma schiumoso: vale lo stesso discorso di cui sopra per la crema di colore scuro.
5) L’impressione dopo l’ingerimento del caffè divverà negativa se il retrogusto (sul palato) sarà: - Molto amaro - Molto acido - Molto “pesante” Il tutto inteso sia come gusto, che come digeribilità nello stomaco. 6) Da tenere presente che i gusti possono risultare alterati da quello che è stato mangiato prima. Ad esempio dopo una mela tutto risulterà piacevole; viceversa, dopo un dolciume, tutto sembrerà amaro. Ovviamente tutti i discorsi fatti sino ad ora presuppongono una perfetta e precisa tostatura e, soprattutto, un corretto utilizzo sia del macinino che della macchina espresso.
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